Ferrari Purosangue
Unlike Any Others, ossia “come lei nessun’altra”. Lo slogan che accompagna il lancio della Ferrari Purosangue riassume in modo eloquente le ambizioni del primo modello a ruote alte del Cavallino Rampante: una supercar di rottura con la tradizione del marchio, ma anche coi canoni estetici che caratterizzano da sempre questo segmento.
Ferrari “piega” gli schemi e gli stereotipi attorno a questo tipo di auto. Ed è così che la Purosangue, nata dopo una gestazione durata cinque anni e seguita inizialmente anche da Sergio Marchionne, mira ad essere una gran turismo totale per prestazioni e comfort.
Ma da Maranello raccomandano: “Non chiamatela SUV”.
Messa da parte (almeno per ora) la versione ibrida plug-in, la Purosangue è spinta da un 6.5 V12 aspirato con bancate a 65° che combina alcuni elementi della 812 con una tecnologia derivata dalla Formula 1. L’F140IA (questo il nome del propulsore) eroga 725 CV a 7.750 giri e 716 Nm a 6.250 giri, con l’80% della coppia già disponibile a 2.100 giri.
Il tutto è abbinato ad un cambio automatico a doppia frizione a 8 rapporti modificato per abbassarlo di 15 mm rispetto alla GTC4Lusso da cui deriva. Di fatto, l’utilizzo è “limitato” alle prime 7 marce, mentre l’ottava ha un rapporto più lungo e pensato per le percorrenze autostradali.